Cancro del collo dell'utero - 16/07/16
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Riassunto |
Il cancro uterino è il secondo cancro femminile in termini di incidenza e di mortalità nel mondo. Esso è legato a un'infezione a trasmissione sessuale da human papillomavirus (HPV). L'infezione con uno dei sottotipi oncogeni è, il più delle volte, transitoria senza conseguenze, ma può essere responsabile di lesioni precancerose che evolvono lentamente verso il carcinoma in situ e, poi, verso il cancro invasivo. Lo striscio cervicouterino di screening e i vaccini anti-HPV oncogeni (Cervarix® e Gardasil®) permettono una netta riduzione dell'incidenza e della mortalità di questo cancro. Tuttavia, la prognosi di questo cancro resta infausta: la sopravvivenza relativa a cinque anni è del 67,8% in Francia. Le metrorragie provocate sono il sintomo più frequente. La diagnosi viene posta con la biopsia sotto colposcopia in caso di lesioni subcliniche. Il tipo istologico più frequente è il carcinoma epidermoide, ma gli adenocarcinomi sono divenuti più frequenti in quanto meno facilmente identificati allo screening. Il bilancio comprende una risonanza magnetica (RM) addominopelvica e, per gli stadi avanzati, una tomografia a emissione di positroni. Il trattamento si basa sulla chirurgia per gli stadi precoci, in particolare con la colpoisterectomia allargata e, in casi particolari, la trachelectomia allargata. Per gli stadi avanzati, il trattamento di riferimento è la radiochemioterapia concomitante associata a una curieterapia.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Papillomavirus umano, Striscio cervicouterino, Colposcopia, Colpoisterectomia allargata, Trachelectomia allargata, Radiochemioterapia concomitante, Curieterapia
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