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Cytolyse aiguë - 14/11/17

[7-007-B-21]  - Doi : 10.1016/S1155-1976(17)46232-2 
D. Guyader  : Professeur des Universités, praticien hospitalier
 Service des maladies du foie et Institut NuMeCan, Inserm, Inra, Université de Rennes 1, Centre hospitalier universitaire Ponchaillou, rue Henri-Le-Guilloux, 35033 Rennes cedex 9, France 

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Riassunto

La cytolyse aiguë se traduit par une élévation des aminotransférases qui témoigne de l'atteinte de l'intégrité de la membrane hépatocytaire. Si la nature de l'origine hépatique de l'hypertransaminasémie ne fait pas de doute en cas de valeurs élevées, une élévation modérée prédominant sur les aspartates aminotransférases (ASAT) doit faire écarter un infarctus myocardique, une maladie musculaire ou une macrotransaminasémie. Bien que les causes les plus fréquentes soient virales, toxiques, ou médicamenteuses, il faut envisager, si le contexte est évocateur, la possibilité d'une lithiase de la voie biliaire principale ou d'une pathologie vasculaire (congestion sus-hépatique ou ischémie). Il ne faut pas méconnaître des signes d'insuffisance hépatocellulaire qui peuvent survenir précocement ou en cours d'évolution. Il faut s'assurer de la guérison pour ne pas méconnaître l'installation d'une maladie chronique du foie, notamment en cas d'infection virale B ou C aiguë.

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Mots-clés : Cytolyse, Aminotransférases, Alanine aminotransférase, Aspartate aminotransférase, Hépatite


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