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Chirurgie multi-sites chez le paralysé cérébral marchant ou à potentiel de marche - 14/10/09

[44-533]  - Doi : 10.1016/S0246-0467(09)48882-2 
P. Lebarbier , a, b , M. Ursei a, b
a Centre Paul Dottin (Agir Soigner Éduquer Insérer [ASEI]), 26, avenue Tolosane, BP 12283, 31520 Ramonville Saint-Agne, France 
b Hôpital des Enfants, Centre hospitalier universitaire, 330, avenue de Grande-Bretagne, BP 3119, 31059 Toulouse cedex, France 

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Résumé

La paralysie cérébrale, dans ces formes spastiques, entraîne des déformations des membres inférieurs, conséquences néfastes de la spasticité sur la croissance musculaire et ostéoarticulaire. Ces déformations peuvent compromettre les possibilités fonctionnelles, en particulier la marche, et ce, d'autant plus que la spasticité est importante. Le traitement chirurgical fait partie des moyens thérapeutiques, au même titre que la rééducation, l'appareillage ou la toxine botulique. Il y a 15 ans, l'attitude classique consistait à opérer de façon segmentaire, ce qui entraînait des interventions répétées, avec un coût économique et familial en conséquence. Actuellement, les équipes spécialisées réalisent une chirurgie multi-sites en corrigeant dans le même temps toutes les déformations musculotendineuses ou ostéoarticulaires. Cette modification de la stratégie thérapeutique a été possible grâce à une meilleure compréhension des troubles physiopathologiques et à une meilleure analyse de ceux-ci grâce à l'analyse quantifiée de la marche (AQM), chaque équipe spécialisée à des particularités de traitement. Nous présentons ici notre expérience personnelle. Une évaluation de cette chirurgie est actuellement à l'étude dans le cadre d'un projet hospitalier de recherche clinique (PHRC) réalisé par des experts réunis au sein du groupe Varax.

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Mots clés : Paralysie cérébrale, Chirurgie multi-sites


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