Attacchi ischemici cerebrali e retinici transitori - 01/01/05
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Riassunto |
L'attacco ischemico transitorio (TIA) consiste nella perdita focale e transitoria, a insorgenza improvvisa e a regressione completa, di una funzione cerebrale o retinica. Questa condizione necessita di una gestione in urgenza all'interno di una struttura specializzata, poiché costituisce un fattore di rischio maggiore per l'insorgenza di un infarto cerebrale irreversibile. Dal 20 al 30% degli ictus sono preceduti da un TIA e il 10% dei TIA è seguito da ictus nei tre mesi successivi. Dopo la conferma anamnestica della la diagnosi di TIA, è necessario un esame obiettivo approfondito accompagnato da esami diagnostici neuroradiologici, perché le patologie che entrano in diagnosi differenziale sono numerose. Bisogna quindi identificare rapidamente la causa, al fine di iniziare al più presto il trattamento adeguato. Gli esami diagnostici, guidati dalla clinica e dal substrato patologico, sono volti principalmente alla ricerca di una fonte cardiaca o aortica di embolia, della presenza di aterosclerosi delle arterie intra o extracraniche, di una dissecazione arteriosa o di una arteriolopatia cerebrale. La terapia dipende dalla causa del TIA: antiaggreganti piastrinici per gli infarti legati all'aterosclerosi o ad arteriolopatie, anticoagulanti per le embolie di origine cardiaca, endoarteriectomia carotidea in presenza di stenosi superiori al 70%. Inoltre, il TIA è spesso indice di una malattia aterosclerotica generalizzata, per cui si deve ricercare la presenza di una coronaropatia o di un'arteriopatia obliterante degli arti inferiori e trattare un'eventuale ipertensione arteriosa), diabete o dislipidemia associati.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Attacco ischemico transitorio, Urgenza neurologica, Prevenzione cardiovascolare
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