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Gestione della preeclampsia - 17/04/07

[5-036-A-20]  - Doi : 10.1016/S1293-2639(07)47069-4 
B. Haddad , M. Beaufils, F. Bavoux
Service de gynécologie-obstétrique, Centre hospitalier Intercommunal de Créteil, 40, avenue de Verdun, 94010 Créteil, France 

Indirizzo per la corrispondenza.

Riassunto

La preeclampsia rappresenta una delle prime cause di mortalità materna nei paesi sviluppati. La sua frequenza si situa tra il 2,5% e il 6,5% nelle gravidanze a basso rischio e tra il 20% e il 25% nelle pazienti ad alto rischio. Il suo trattamento definitivo rimane l'interruzione della gravidanza e la rimozione della placenta. Questo atteggiamento può tuttavia essere all'origine di complicanze fetali, particolarmente in rapporto con un'eventuale prematurità. In presenza di preeclampsia deve essere realizzata rapidamente in regime di ricovero una valutazione dello stato materno e fetale. Essa permette di valutare la patologia come grave o poco grave e di orientare la gestione tenendo conto del termine. Per quanto riguarda la preeclampsia grave, l'interruzione della gravidanza e la rimozione della placenta sono fortemente consigliati dopo le 34 settimane di amenorrea. Al contrario, al di sotto delle 34 settimane di amenorrea la mortalità e la morbilità fetali restano elevate e invitano a ritardare l'interruzione della gravidanza. Questo atteggiamento permette un guadagno di 7-10 giorni circa, la realizzazione di una terapia cortisonica per indurre la maturazione polmonare fetale e, finalmente, un miglioramento della prognosi perinatale. Questo atteggiamento conservativo può tuttavia essere responsabile di complicanze materne (eclampsia, sindrome HELLP, distacco di placenta), stimolando a una sorveglianza stretta e all'interruzione dell'attesa al minimo segno di gravità materna o fetale. Per quanto riguarda la preeclampsia poco grave, la regola è l'attesa. L'interruzione della gravidanza deve essere valutata a partire dalle 38 settimane di amenorrea, senza precipitazione. La crisi eclamptica, per i suoi rischi di decesso e di sequele neurologiche, è stata oggetto di studi recenti che riguardano la prevenzione della sua recidiva e quella della sua insorgenza. È chiaramente dimostrato che il solfato di magnesio è il trattamento di elezione nella prevenzione della crisi eclamptica. Questo trattamento deve quindi essere prescritto in prima intenzione in questa indicazione.

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Parole chiave : Preeclampsia, Sospensione della gravidanza, Sindrome HELLP, Solfato di magnesio


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