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Trattamento chirurgico della malattia di Parkinson - 12/01/15

[17-062-A-11]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(14)69825-1 
V. Fraix a, b, c , A. Castrioto a, b, c, E. Moro a, b, c, P. Krack a, b, c
a Unité troubles du mouvement, Clinique neurologique, Pôle neurologie psychiatrie, CHU de Grenoble, CS10117, 38043 Grenoble cedex 9, France 
b Université Joseph Fourier, Grenoble, France 
c Inserm, U836, Grenoble Institut des neurosciences, Grenoble, France 

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

L'era moderna della neurochirurgia stereotassica per il trattamento della malattia di Parkinson inizia alla fine degli anni '80, favorita dai limiti della farmacoterapia legati alle complicanze motorie della levodopa, ma anche dal miglioramento delle tecniche di diagnostica per immagini e dai progressi nella conoscenza del funzionamento dei gangli della base. La tecnica di stimolazione cerebrale profonda, applicata inizialmente al nucleo ventrale intermedio del talamo per trattare i tremori gravi, ha conosciuto uno sviluppo considerevole e rappresenta attualmente il trattamento di riferimento delle complicanze motorie e delle discinesie legate alla levodopa, quando è applicata al pallidum interno e al nucleo subtalamico. La riduzione del trattamento dopaminergico associata agli effetti motori della stimolazione subtalamica permette di proporre questo tipo di intervento a pazienti che presentano delle complicanze comportamentali legate ai trattamenti dopaminergici. Infine, un intervento più precoce nell'evoluzione naturale della malattia preserva le competenze psicosociali dei pazienti. Le tecniche di radiochirurgia sono essenzialmente indicate in caso di controindicazione alla stimolazione cerebrale profonda. Queste terapie sono sintomatiche e non prendono in considerazione gli altri sintomi invalidanti che compaiono durante l'evoluzione della malattia. Le terapie cellulari e geniche hanno l'obiettivo di ristabilire un funzionamento normale delle vie dopaminergiche intracerebrali, ma restano sperimentali. Il trattamento neurochirurgico della malattia di Parkinson deve essere realizzato da equipe multidisciplinari per assicurare un'efficacia significativa con un'assunzione di rischio minimale.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : Malattia di Parkinson, Stimolazione cerebrale profonda, Nucleo subtalamico, Radiochirurgia, Trapianto, Terapia genica


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