Le crisi non epilettiche psicogene (CNEP) ricordano, come fenomeno, delle crisi epilettiche, ma hanno un'origine psicologica. Appartengono alla categoria dei disturbi dissociativi/conversioni nelle classificazioni internazionali. La diagnosi di certezza è fornita dalla registrazione videoelettroencefalografica (EEG) delle manifestazioni cliniche. I molti pazienti che soffrono di CNEP, donne in tre quarti dei casi, formano un'entità eterogenea. L'esistenza di una psicopatologia specifica, tuttavia, deve far ritenere la diagnosi di CNEP una diagnosi positiva e non una diagnosi di esclusione. La presentazione clinica dei disturbi è oggetto di classificazioni basate sulla presenza simultanea di sintomi elementari raggruppati in cluster. Si osserva, nella maggior parte dei casi, una dissociazione psichica di origine traumatica. I progressi nello studio della neurobiologia delle emozioni permettono una migliore comprensione dei legami che uniscono CNEP e dissociazione e chiariscono le modalità di valutazione del disturbo e la gestione terapeutica. I fattori di rischio, le cause e le modalità di insorgenza delle CNEP sono, ormai, modellizzati a partire dall'interazione tra fattori predisponenti, precipitanti e perpetuanti all'interno di modelli multilivello. È, ormai, possibile suggerire la diagnosi di CNEP prima della realizzazione della video-EEG dopo un'analisi standardizzata dell'insieme delle comorbilità psichiatriche. L'annuncio adattato alla diagnosi, la valutazione multidisciplinare del disturbo, la psicoeducazione e le terapie comportamentali permettono un trattamento efficace delle CNEP, a condizione di porre una diagnosi precoce e di agire rapidamente.