Intossicazione da monossido di carbonio - 29/06/18
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Il monossido di carbonio (CO) è la prima causa di intossicazione accidentale in Francia. La sua incidenza è in diminuzione in parte grazie all'istituzione di un sistema di sorveglianza e prevenzione assicurato rispettivamente dall'Istituto di vigilanza sanitaria (InVS) e dall'Istituto nazionale per la prevenzione e l'educazione sanitaria (INPES). Gli effetti deleteri del CO sono legati a una tossicità immediata per ipossia cellulare con blocco della catena mitocondriale, che può tradursi in un coma e in un'insufficienza cardiovascolare e in una tossicità ritardata per perossidazione delle componenti della mielina attraverso l'attivazione piastrinica e dei polimorfonucleati, che ha, come conseguenza, delle lesioni cerebrali. Il trattamento è basato sull'ossigenoterapia normobarica (NBOT). Le indicazioni al trattamento con ossigenoterapia iperbarica (HBOT) sono riservate a casi ben definiti: perdita di coscienza prima o al momento della presa in carico, insufficienza d'organo (neurologica, respiratoria o cardiovascolare) e donna gravida. Nei postumi di un'intossicazione da CO, è necessario un follow-up medico per individuare eventuali disturbi neuropsichici e valutarne l'impatto sulla vita quotidiana. La potenziale gravità delle intossicazioni, così come le sequele generate, giustificano lo sviluppo di rilevatori di CO portatili.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Intossicazione da monossido di carbonio, Ossigenoterapia iperbarica, Sindrome postintervallare, Tossicità immediata e ritardata
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