La biopsia della mammella: ruolo della diagnostica per immagini - 04/12/08
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Riassunto |
L'incremento dell'incidenza dei tumori mammari ha portato allo sviluppo di tecniche di indagine strumentali in grado di permettere una diagnosi precoce che renda possibile la pianificazione del trattamento chirurgico conservativo. Per questo motivo, sono state messe a punto metodiche bioptiche percutanee come la Core Biopsy (CB), la Vacuum-Assisted Biopsy (VAB) e l'Advanced Breast Biopsy Istrumentation (ABBI), che ci permettono di ottenere un campionamento istologico adeguato con un approccio mini-invasivo. Il loro impiego nella tipizzazione delle lesioni mammarie ha consentito di pianificare e di concordare con la paziente il giusto trattamento terapeutico. La Core Biopsy consta di sistemi di prelievo semiautomatici o automatici mentre la VAB e l'ABBI consistono in sistemi automatici computerizzati. Tutte e tre le metodiche possono essere utilizzate sotto guida strumentale: ecografica, stereotassica e RM. La scelta è basata soprattutto sulla esperienza del radiologo e sulla possibilità di analisi della lesione con le singole metodiche. La sensibilità più alta si riscontra per la VAB e per l'ABBI, ma quest'ultima si è dimostrata più invasiva e con maggiori complicanze. Per le lesioni con riscontro istologico di benignità che non necessitano di intervento chirurgico il follow-up mammografico va dai 6 ai 12 mesi.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Prelievi microistologici, Agobiopsia, Mammotome®, Stereotassi, RM mammella
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