Article archivé , publié initialement dans le traité EMC Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Résumé

Un laparocele postoperatorio è definito da tre criteri essenziali, che derivano da una perfetta conoscenza anatomoclinica della parete addominale: la sede, le dimensioni, la perdita di sostanza. Esso è sempre favorito da due elementi principali: l'infezione e il fattore meccanico. Le complicanze locali e generali, maggiori nei laparoceli di grandi dimensioni, sono rispettivamente definite da due concetti: il «laparocele-lesione» e il «laparocele-malattia». La valutazione precisa di questi elementi orienta il chirurgo nella sua strategia operatoria. I laparoceli sono tuttora una complicanza relativamente frequente della chirurgia addominale. All'inizio, tutti questi pazienti devono prendere in considerazione la riparazione chirurgica della parete addominale. Una ricerca condotta a livello nazionale ha dimostrato che la maggior parte dei chirurghi fa attualmente ricorso a materiali protesici, nel 60% dei casi nel trattamento iniziale e nell'85% dei casi nelle recidive. Dopo una revisione delle caratteristiche biomeccaniche, e del comportamento in vivo delle protesi in commercio, sono descritti i principi tecnici della chirurgia protesica della parete addominale e diverse sedi di impianto: retromuscolare, intraperitoneale e premuscolare. L'esperienza personale degli Autori su 110 casi di laparoceli di grandi dimensioni, trattati tra il 1989 e il 1999, li induce a raccomandare il posizionamento intraperitoneale, utilizzando un materiale affidabile e ben tollerato a contatto dei visceri, il politetrafluoroetilene espanso.

Mots-clés : ernia, viscerolisi, parietorrafia, parietoplastica, protesi parietali, chirurgia della parete addominale

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