Trattamento dei linfomi cerebrali primitivi - 01/01/01
Massimo Napolitano : Attaché
Jean-Yves Delattre : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Fédération neurologique Mazarin
Groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 47, boulevard de l'Hôpital, 75651 Paris cedex 13 France
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Résumé |
L'incidenza dei linfomi cerebrali primitivi è notevolmente aumentata nella popolazione immunodepressa e immunocompetente. Nel paziente immunocompetente, la terapia standard associa una chemioterapia a base di metotrexato (MTX) a dosi elevate, seguita da radioterapia encefalica in toto. Nonostante un tasso di remissione elevato, il controllo locale è insufficiente poiché la maggior parte dei pazienti va incontro a recidiva. La sopravvivenza mediana varia tra i 2 e i 4 anni a seconda dei protocolli. Per le persone sopra i 60 anni, consigliamo solo una chemioterapia senza radioterapia, a causa dell'alto rischio di leucoencefalopatia legata al trattamento combinato. Nei pazienti affetti dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV+), la terapia di elezione resta la radioterapia. La chemioterapia può essere proposta in pazienti con una condizione immunitaria ancora soddisfacente. La sopravvivenza mediana è intorno ai 3-5 mesi; i pazienti spesso muoiono a causa di un'infezione opportunistica.
Mots-clés : chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, leucoencefalopati, immunodepressione
Plan
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