I disturbi sfinterici urinari sono frequenti e sono dovuti a una patologia d'organo (disturbo della statica pelvica, adenoma della prostata) o neurologica. Essi sono anche una delle prime stimmate dell'invecchiamento e segnano un ingresso nella fragilità nella persona anziana. Possono essere la conseguenza di disfunzioni del ciclo vescicale che alterano la fase di continenza e/o la fase di minzione il cui equilibrio è sotto il controllo del sistema nervoso vegetativo (simpatico toracico e parasimpatico sacrale) e somatico (nervo pudendo, radici sacrali). Essi hanno delle conseguenze funzionali importanti con una notevole ripercussione sulla qualità della vita. L'incontinenza urinaria con i suoi diversi aspetti è il più frequente di questi disturbi, davanti alla disuria. L'interrogatorio ha un ruolo importante nell'iter diagnostico e deve essere completato da un catalogo minzionale che si rivela indispensabile per gli elementi che apporta. Anche i questionari sui sintomi funzionali hanno un ruolo privilegiato per quantificare la ripercussione sulla qualità della vita. Composto da una flussimetria, una cistomanometria e una profilometria, il bilancio urodinamico ha il vantaggio di fornire una risposta alla maggior parte delle situazioni complesse e di attuare una risposta terapeutica adeguata quando un trattamento di prima linea non si è dimostrato efficace. Così, il medico curante può condurre il suo iter diagnostico con i primi elementi clinici e paraclinici e può richiedere un parere specialistico con un bilancio urodinamico in caso di atipia. Attualmente, si dispone di mezzi terapeutici efficaci, che possono essere implementati in maniera ottimale dopo un bilancio eziologico adattato ai sintomi urinari.