Tecnica dei prelievi multiorgano e dei vasi - 25/02/14
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In trapiantologia, il trapianto è il protagonista. Senza organo da trapiantare, non vi è nessun trapianto. E, quando esso è disponibile, deve essere anatomicamente e funzionalmente perfetto. Ne dipende la vita del ricevente. Ciò sottolinea la minuziosità con la quale esso deve essere prelevato e conservato. Nove volte su dieci, i trapianti sono prelevati da un donatore in stato di morte encefalica e due volte su tre la procedura riguarda prelievi multiorgano: cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas, intestino, osso, cornee, vasi e, a volte, cute o, anche, faccia. L'intervento è complesso. Esso riunisce diverse equipe e deve avvenire molto rapidamente. È, fortunatamente, regolato perfettamente. Ogni chirurgo deve conoscerne il dettaglio, poiché vi si troverà probabilmente di fronte un giorno, quale che sia il luogo dove esercita. Evitare la perdita di un organo la cui origine era un errore tecnico o un misconoscimento delle regole comuni rappresenta una delle missioni di questa esposizione. Un capitolo di tecniche chirurgiche si legge tentando di vivere l'atmosfera che circonda la procedura. Allora, immaginate che il vostro gesto abbia una dimensione inusuale. Una famiglia è in lutto, un uomo ha accettato di donare e il vostro coinvolgimento, che certamente riguarda una «morte», donerà la vita. Per terminare, tenete a mente che un «buon prelevatore» si riconosce spesso per la comprensione che ha del prelievo degli organi che non trapianterà lui stesso.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Prelievi multiorgano, Trapianto, Conservazione di organi
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