Accessi vascolari di emodialisi: principi, accessi arterovenosi nativi - 12/11/14
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L'emodialisi mira a depurare il sangue e a ridurre l'inflazione idrosodica dei pazienti con insufficienza renale cronica. Essa richiede un accesso vascolare che permetta delle connessioni ripetute al rene artificiale. La fistola arterovenosa nativa, descritta da circa 50 anni, è il migliore accesso vascolare, benché richieda un periodo di maturazione prima dell'utilizzo. I bypass arterovenosi protesici sono gravati da stenosi ricorrenti dell'anastomosi venosa. I cateteri venosi centrali, insostituibili in caso di urgenza, si complicano con infezioni gravi e stenosi venose centrali che minacciano gli accessi vascolari futuri. L'anestesia locoregionale permette la realizzazione degli accessi in chirurgia ambulatoriale nella maggioranza dei casi. La microchirurgia semplifica molto la preparazione delle anastomosi distali nell'adulto e la rende possibile nei bambini. L'eco-Doppler è l'esame di riferimento nella valutazione pre-, intra- e postoperatoria. L'angiografia e le procedure endovascolari permettono la gestione di un gran numero di complicanze, benché la chirurgia conservi un ruolo certo nel trattamento delle stenosi juxta-anastomotiche all'avambraccio, degli iperflussi e delle ischemie.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Emodialisi, Insufficienza renale cronica, Accesso vascolare, Fistola arterovenosa, Bypass, Angioplastica, Endoprotesi, Cateteri, Alta gittata, Ischemia
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