L'accesso alla cavità addominale mediante laparotomia è responsabile della rottura dell'equilibrio di un ambiente molto complesso, soprattutto quando è realizzato un drenaggio, ed è fondamentalmente accompagnato da effetti respiratori, che sono la causa più frequente delle complicanze postoperatorie. La denutrizione è direttamente responsabile di una serie di complicanze postoperatorie. Tuttavia, sembra che solo i pazienti gravemente denutriti possano trarre beneficio da una nutrizione precoce in termini di riduzione della morbimortalità. Non è più raccomandata la preparazione meccanica colica prima dell'intervento chirurgico. Per la preparazione della cute, si raccomanda di effettuare almeno una doccia preoperatoria qualunque sia il tipo di sapone, antisettico o meno. Un riempimento eccessivo intraoperatorio sembra essere responsabile di un aumento della morbimortalità postoperatoria. È raccomandata l'ottimizzazione degli apporti liquidi intraoperatori basata sulla misurazione di un parametro emodinamico che rifletta la volemia e fissando degli obiettivi. L'ottimizzazione della ventilazione meccanica nel blocco operatorio permetterebbe di ridurre le complicanze respiratorie postoperatorie. La chirurgia oncologica con riduzione tumorale e chemioterapia intraperitoneale (CHIP) si è sviluppata nel corso degli ultimi due decenni. La morbimortalità postoperatoria sembra direttamente proporzionale all'intensità del gesto chirurgico e alla tecnica chirurgica e non alla chemioterapia e all'ipertermia intraoperatoria. La CHIP impone un'attenta valutazione preoperatoria, soprattutto sui piani cardiovascolare e renale. La CHIP produce una risposta infiammatoria del peritoneo all'origine di un importante terzo settore. Un'analgesia di scarsa qualità nel postoperatorio della chirurgia laparotomica contribuisce in modo significativo ad aumentare la morbilità dei gesti chirurgici. Una riabilitazione precoce è necessaria e si accompagna imperativamente a un'analgesia di qualità che privilegi l'anestesia locoregionale.