Ascessi e fistole anali - 08/12/17
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Ascesso e fistola anale sono due fasi di una stessa malattia che inizia con l'infezione di una ghiandola situata nel canale anale. Le fistole sono, il più delle volte, idiopatiche, anche se possono, a volte, rivelare una malattia di Crohn. Il tramite infetto è, il più delle volte, semplice e deve essere trattato mediante chirurgia in un tempo con l'esclusione di qualsiasi terapia antibiotica. La diagnosi è, prima di tutto, clinica: rigonfiamento doloroso vicino all'ano per gli ascessi e secrezione purulenta cronica per le fistole. In caso di ascesso, l'obiettivo è di consentire lo scarico del pus mediante drenaggio; in caso di fistola, l'obiettivo è di mettere a piatto il tramite infetto partendo dalla porta d'ingresso od orifizio primario; la sua identificazione è, a volte, difficile. I tramiti più complessi richiedono una diagnostica per immagini (risonanza magnetica [RM] o ecoendoscopia) per guidare la chirurgia e non ignorare ramificazioni annesse, fonti di recidiva. Le due principali complicanze dopo il trattamento sono la recidiva e l'incontinenza anale da sequele. Per limitare tale rischio, sono stati sviluppati dei trattamenti alternativi detti “di risparmio muscolare”, senza sezione del muscolo sfintere. Essi hanno in comune un minor rischio di incontinenza, ma un tasso di insuccessi più elevato (fino al 60% dei casi).
El texto completo de este artículo está disponible en PDF.Parole chiave : Fistola anale, Ascesso, Setone, Chirurgia anale, Incontinenza anale, Fistola rettovaginale, Malattia di Crohn
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