Le manifestazioni neurologiche delle patologie psichiatriche assumono significati diversi. Nonostante la sua presentazione neurologica impressionante, la catatonia potrebbe rappresentare una risposta non specifica dell'encefalo a molte aggressioni. Il suo significato «funzionale» la contrappone agli aspetti deficitari protratti delle psicosi. È soprattutto nel quadro della schizofrenia che è possibile osservare sintomi neurologici e la presenza di una sindrome deficitaria precoce è nuovamente sostenuta in questo quadro. Benché disparati, tali sintomi sembrano tradurre l'esistenza di una vulnerabilità dell'encefalo. Patologie cerebrali diverse, pre- o perinatali ma che si manifestano nell'età adulta (ipotesi del neurosviluppo), potrebbero essere alla base di tale vulnerabilità. Tuttavia, la definizione di schizofrenia quale «encefalopatia statica» è contestata, e, secondo alcuni l'aggravamento dei disturbi deve essere messo in rapporto con un processo degenerativo. Lo studio delle evoluzioni deficitarie tardive delle schizofrenie, ma anche dei disturbi dell'umore, torna così d'attualità. Un altro promettente settore della ricerca, ha come obiettivo, partendo da sintomi (o sindromi) comuni alle patologie neurologiche e psichiatriche, di ricercare in cosa questi sintomi potrebbero corrispondere al deficit di funzioni fisiologiche ed eventualmente rispondere a una patogenesi comune. Questo approccio neuropsichiatrico transnosologico può risultare particolarmente utile in disturbi come i deliri di errata identificazione delle persone (DMS), i disturbi ossessivi compulsivi (DOC), le allucinazioni sensoriali.

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