Complicanze anafilattiche e anafilattoidi dell'anestesia generale - 06/07/12
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Qualsiasi sostanza somministrata durante il periodo perioperatorio è suscettibile di indurre una reazione anafilattica di meccanismo immunologico (allergico, il più delle volte da immunoglobuline E [IgE] e, a volte, da IgG) o non immunologico (anticamente detto anafilattoide). L'incidenza delle reazioni anafilattiche è diversamente valutata a seconda dei paesi. Sommando insieme tutti i meccanismi, essa varia da 1 su 1 250 a 1 su 13 000 anestesie e l'incidenza delle reazioni allergiche varia da 1 su 10 000 a 1 su 20 000 anestesie. In Francia, l'incidenza delle reazioni allergiche ha potuto essere valutata in maniera più precisa. Essa è stimata pari a 100,6/milione di anestesie nella popolazione generale, con una netta predominanza femminile (uomini: 55,4; donne: 154,9). Nell'adulto, le sostanze più frequentemente incriminate sono i curari, il lattice e gli antibiotici. L'incidenza delle reazioni allergiche ai curari è valutata pari a 184,0/milione di anestesie che hanno comportato la somministrazione di un miorilassante, salendo fino a 250,9/milione nella donna. Viceversa, nel bambino, il rapporto fra i sessi è di 1, e la sostanza più frequentemente incriminata è il lattice, seguito dai curari e dagli antibiotici. La sintomatologia clinica non permette di distinguere il meccanismo delle reazioni. Viceversa, le reazioni allergiche sono, di solito, più gravi. Quando la sintomatologia clinica è limitata a un unico sintomo, la diagnosi di anafilassi può essere difficile. Devono essere realizzate delle indagini intra- e postoperatorie per confermare il meccanismo della reazione e per individuare l'agente responsabile. Esse comprendono il dosaggio sierico di istamina e di triptasi e la ricerca di IgE specifiche al momento della reazione, così come la realizzazione di test cutanei a distanza. Le indicazioni a una valutazione allergologica prima di un'anestesia sono molto limitate e riservate ai soggetti che hanno dei fattori di rischio ben definiti. Non esiste una premedicazione che protegga contro lo scatenamento di una reazione anafilattica. Il trattamento deve essere attuato il più rapidamente possibile e si basa su un consenso ampiamente stabilito. Esso fa ricorso all'interruzione della somministrazione dell'allergene causale, alla somministrazione di adrenalina e al riempimento vascolare. Qualsiasi reazione anafilattica, qualunque sia la gravità, deve essere oggetto di una segnalazione al Centro regionale di farmacovigilanza, associata ai risultati delle indagini allergologiche.
El texto completo de este artículo está disponible en PDF.Parole chiave : Reazione anafilattica, Anafilassi, Curari, Lattice, Test cutanei, IgE specifiche, Adrenalina
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