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Approche phénoménologique en psychiatrie - 24/11/15

[37-080-A-30]  - Doi : 10.1016/S0246-1072(15)60902-6 
M. Cermolacce a, b, c, , B. Martin d, J. Naudin a, b, c
a Service de psychiatrie adulte, Pôle universitaire de psychiatrie, CHU Sainte-Marguerite, Marseille, France 
b Unité de neurophysiologie, psychophysiologie et neurophénoménologie, Pôle universitaire de psychiatrie, CHU Sainte-Marguerite, Marseille, France 
c Laboratoire de neurosciences cognitives (LNC), UMR CNRS 7291, Aix-Marseille Université (site Saint-Charles), Marseille, France 
d Centre de réhabilitation, Service universitaire de réhabilitation, Centre hospitalier Le Vinatier, Lyon, France 

Auteur correspondant.

Article à jour au 12/07/2023

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Riassunto

L'approche phénoménologique en psychiatrie permet une compréhension psychopathologique héritée de la philosophie phénoménologique, dans le but explicite de rendre compte des fondements de l'expérience clinique. Elle propose aussi une attitude épistémologique originale, et parfois critique, par rapport aux modèles psychiatriques dominants, hier psychanalytiques, aujourd'hui neuroscientifiques. Dans la première partie de cet article sont proposées quelques définitions possibles de cette approche et rappelés brièvement quelques concepts philosophiques-clés issus des travaux de Husserl et Heidegger. Dans la deuxième partie sont exposés les travaux les plus connus des grandes figures classiques de ce mouvement, comme Jaspers, Binswanger, Minkowski, Blankenburg, Tellenbach et Kimura. Dans la dernière partie, les aspects les plus contemporains du courant phénoménologique sont soulignés : centrés sur une perspective psychopathologique et clinique, inscrits dans une position plus sociale à travers la notion de rétablissement et enfin articulés dans un dialogue avec les neurosciences.

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Mots-clés : Phénoménologie, Analyse existentielle, Philosophie, Psychopathologie, Épistémologie, Subjectivité, Conscience


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