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Condotta da tenere davanti a un'ipernatriemia - 08/01/16

[36-860-A-10]  - Doi : 10.1016/S1283-0771(15)76134-7 
D. Lena a : Médecin anesthésiste réanimateur, J.-C. Orban b : Praticien hospitalier, J. Levraut c  : Professeur des Universités, praticien hospitalier
a Service de chirurgie cardiaque, Institut Arnault-Tzanck, 231, avenue du Docteur-Maurice-Donat, 06700 Saint-Laurent-du-Var, France 
b Service de réanimation médicochirurgicale, Hôpital St Roch, CHU de Nice, 5, rue Pierre-Dévoluy, CS 91179, 06001 Nice cedex 1, France 
c Pôle Urgences Samu Smur, Hôpital St Roch, CHU de Nice, 5, rue Pierre-Dévoluy, CS 91179, 06001 Nice cedex 1, France 

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Riassunto

Le disnatriemie sono i disturbi idroelettrolitici più frequenti. L'ipernatriemia è meno comune rispetto all'iponatriemia. Essa è sempre secondaria a una perdita di acqua libera e si accompagna a una disidratazione del settore intracellulare. È, il più delle volte, la conseguenza di un difetto dell'apporto di acqua in persone vulnerabili che non possono soddisfare le loro esigenze di sete (età estreme, pazienti dipendenti), ma può anche essere osservata in caso di disfunzione della regolazione renale del bilancio di acqua libera. Le conseguenze cliniche dipendono dalla velocità di installazione del disturbo e possono arrivare fino a complicanze emorragiche cerebrali, in caso di disidratazione cellulare intensa. La correzione dell'ipernatriemia fa ricorso all'apporto di acqua libera, che può essere stimato mediante semplici formule aritmetiche, a cui vanno aggiunti degli apporti di soluzioni salate per correggere l'eventuale disidratazione del settore extracellulare associata. La correzione dell'idratazione del settore intracellulare deve essere tanto più lenta quanto più progressivamente si è instaurato il disturbo, per evitare le complicanze legate all'edema cerebrale.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : Ipernatriemia, Osmolarità, Disturbo metabolico, Disidratazione, Acqua libera


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