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Lèpre - 28/01/16

[22-050-T-30]  - Doi : 10.1016/S2352-3999(15)72612-9 
G. Thiery a,  : Professeur agrégé, P. Haen a : Spécialiste des Hôpitaux des Armées, L. Guyot b : Professeur des Universités, praticien hospitalier
a Hôpital d'instruction des Armées Laveran, 34, boulevard Laveran, BP 60149, 13384 Marseille cedex 13, France 
b CHU Hôpital-Nord, chemin des Bourrely, 13915 Marseille cedex 20, France 

Auteur correspondant.

Article en cours de réactualisation

Riassunto

La lèpre est une maladie chronique, humaine, endémique, transmissible, infectieuse, due à Mycobacterium leprae ou bacille de Hansen. Elle touche les nerfs périphériques, la peau et les muqueuses. Avec le noma, elle se partage le titre de « visage de la misère ». Depuis l'Antiquité, elle repousse, rebute, exclut les porteurs de cette pathologie, aujourd'hui reléguée au rang de pathologie exotique. Comme le résumait en 1964 Follereau, l'homme atteint de la lèpre a deux maladies : il a la lèpre, et c'est un lépreux. Cette pathologie n'engage pas le pronostic vital. Elle est guérissable médicalement, ses séquelles faciales sont réparables chirurgicalement. Plus difficile, elle doit s'affranchir de cette exclusion ancestrale, pour placer le patient lépreux hors des « léproseries mentales ». La lèpre est un problème de santé publique. Les différentes campagnes d'éviction ont fait grandement régresser cette pathologie. Dans un premier temps, la polyantibiothérapie prolongée stoppe l'évolution de la maladie. Dans un second temps, la chirurgie maxillofaciale doit réparer la face lépreuse mutilée et paralysée, gage d'une réinsertion sociale.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots-clés : Lèpre, Mycobacterium leprae, Chirurgie maxillofaciale, Chirurgie réparatrice


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