La misurazione oggettiva del risveglio dopo anestesia è resa possibile attraverso scale e punteggi applicabili ad ogni fase del processo di recupero. Questi metodi di valutazione hanno l'obiettivo di aiutare il clinico a decidere sul recupero dei pazienti e a prendere decisioni circa la dimissione del paziente dalla sala di monitoraggio postoperatorio verso la struttura di ricovero o da questa struttura stessa nel contesto ambulatoriale. Possono essere utilizzati anche per l'indagine farmacologica o la ricerca clinica applicata al periodo postoperatorio. Questi test integrano l'influenza dell'anestesia, ma anche molti altri fattori, come la chirurgia o lo stato psichico preoperatorio dei pazienti. Il risveglio iniziale corrisponde al ritorno delle principali funzioni vitali. Questo è seguito da una fase di recupero psicomotorio, che corrisponde al risveglio intermedio. La fase più tardiva del risveglio corrisponde al recupero dell'insieme delle capacità funzionali preoperatorie dei pazienti. Ogni tappa di questo processo può essere valutata mediante test specifici. La maggior parte di questi test è stata validata nel campo della psicofarmacologia. Più recentemente sono stati sviluppati questionari che tengono conto delle diverse fasi del risveglio su un'unica scala. Il significato dei disturbi psicomotori osservati nel periodo postoperatorio deve essere valutato in funzione del tipo di chirurgia, dei farmaci anestetici utilizzati, delle condizioni di realizzazione e delle caratteristiche specifiche di ogni test.