Rieducazione nell'arteriopatia degli arti inferiori - 26/10/16
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Riassunto |
La rieducazione supervisionata dell'arteriopatia degli arti inferiori costituisce un trattamento di prima linea. Essa riduce i rischi cardiovascolari. Pertanto, la sua pratica è da proseguire fin quando l'arteriopatico è in vita. I suoi obiettivi primari consistono nell'attenuare l'impatto dei diversi fattori di rischio e nel superare l'apprensione dell'arteriopatico. Il suo contenuto dipende dalla differenziazione tra ischemia da sforzo e a riposo. Quando il dolore compare solo allo sforzo, lo scopo principale della rieducazione è il recupero, realistico, della deambulazione. Il suo principale criterio di efficacia è il miglioramento del perimetro di marcia. Questo è determinato periodicamente con o senza tappeto rotante. Quando il dolore compare a riposo, la rieducazione mira a mantenere o a recuperare le attività quotidiane di base e, quando le piaghe compromettono la prognosi di vitalità dell'arto, ansia, depressione e amarezza fragilizzano il paziente. L'adesione del paziente e delle persone vicine ne risentono. L'estensione della malattia ad altri territori e l'indebolimento dello stato generale riducono ulteriormente le possibilità della rieducazione. Nonostante ciò, l'obiettivo è di assicurare la massima autonomia. Il protocollo si concentra sulla lotta contro l'edema e sul recupero delle mobilità.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Arteriopatia degli arti inferiori, Claudicatio intermittens, Fisioterapia, Deambulazione, Mobilizzazione articolare, Rieducazione, Riallenamento allo sforzo
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