Sommario Abbonarsi

Demenze frontotemporali - 05/03/08

[17-057-A-30]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(08)51500-5 
V. Deramecourt : Neurologue, chef de clinique des Universités, assistant des Hôpitaux, F. Lebert : Psychiatre, praticien hospitalier, F. Pasquier  : Neurologue, professeur des Universités, praticien hospitalier
Centre mémoire de ressources et de recherche, Clinique neurologique, EA2691, Centre hospitalier régional et universitaire de Lille, 59037 LILLE cedex 

Indirizzo per la corrispondenza.

Benvenuto su EM|consulte, il riferimento dei professionisti della salute.
L'accesso al testo integrale di questo articolo richiede un abbonamento.

pagine 14
Iconografia 6
Video 0
Altro 1

Riassunto

Le demenze frontotemporali (DFT) costituiscono la seconda causa di demenza degenerativa in età presenile dopo il morbo di Alzheimer e rappresentano il 9% delle demenze. Nonostante questa frequenza relativamente elevata, la diagnosi di DFT è spesso misconosciuta o tardiva, benché ci si possa basare su semplici dati anamnestici. Le DFT si manifestano con disturbi del comportamento e dell'umore, che possono fuorviare la diagnosi verso malattie psichiatriche. La clinica e gli esami diagnostici permettono tuttavia di porre una diagnosi affidabile di DFT. Si osservano precedenti familiari in circa il 40% dei casi. Alcune forme familiari sono legate a una mutazione sul cromosoma 17 con una notevole variabilità fenotipica. Attualmente, la DFT è considerata una forma clinica di degenerazione lobare frontotemporale (DLFT), proprio come l'afasia progressiva primaria e la demenza semantica. Il termine «DLFT» presuppone una degenerazione circoscritta e progressiva dei lobi frontali e temporali. La distribuzione lesionale determina la clinica. Numerosi tipi istologici sono alla base delle DLFT. Esistono frequenti sovrapposizioni cliniche e istologiche tra DLFT e altre patologie degenerative, come la degenerazione corticobasale e la paralisi sopranucleare progressiva, che portano a considerare l'esistenza di un continuum tra queste malattie. Al contrario del morbo di Alzheimer, non c'è terapia specifica delle DFT ma la diagnosi permette una migliore gestione del paziente e dell'ambiente che lo circonda. Le DFT rappresentano quindi ancora una sfida della ricerca biomedica e di sanità pubblica.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : Demenza frontotemporale, Afasia progressiva, Demenza semantica, Malattia di Pick, FTDP-17, Biomarcatori


Mappa


© 2008  Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.
Aggiungere alla mia biblioteca Togliere dalla mia biblioteca Stampare
Esportazione

    Citazioni Export

  • File

  • Contenuto

Articolo precedente Articolo precedente
  • Diagnosi clinicolaboratoristica della malattia di Alzheimer
  • J. Lagarde, P. Olivieri, M. Bottlaender, M. Sarazin
| Articolo seguente Articolo seguente
  • Malattia a corpi di Lewy
  • P. Krolak-Salmon

Benvenuto su EM|consulte, il riferimento dei professionisti della salute.
L'accesso al testo integrale di questo articolo richiede un abbonamento.

Già abbonato a questo trattato ?

Il mio account


Dichiarazione CNIL

EM-CONSULTE.COM è registrato presso la CNIL, dichiarazione n. 1286925.

Ai sensi della legge n. 78-17 del 6 gennaio 1978 sull'informatica, sui file e sulle libertà, Lei puo' esercitare i diritti di opposizione (art.26 della legge), di accesso (art.34 a 38 Legge), e di rettifica (art.36 della legge) per i dati che La riguardano. Lei puo' cosi chiedere che siano rettificati, compeltati, chiariti, aggiornati o cancellati i suoi dati personali inesati, incompleti, equivoci, obsoleti o la cui raccolta o di uso o di conservazione sono vietati.
Le informazioni relative ai visitatori del nostro sito, compresa la loro identità, sono confidenziali.
Il responsabile del sito si impegna sull'onore a rispettare le condizioni legali di confidenzialità applicabili in Francia e a non divulgare tali informazioni a terzi.


Tutto il contenuto di questo sito: Copyright © 2024 Elsevier, i suoi licenziatari e contributori. Tutti i diritti sono riservati. Inclusi diritti per estrazione di testo e di dati, addestramento dell’intelligenza artificiale, e tecnologie simili. Per tutto il contenuto ‘open access’ sono applicati i termini della licenza Creative Commons.