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Hépatopathies gravidiques - 16/02/17

[4-0369]  - Doi : 10.1016/S1634-6939(17)78394-9 
Y. Bacq  : Docteur, praticien hospitalier
 Service d'hépatogastroentérologie, Hôpital Trousseau, 37044 Tours cedex, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

La survenue d'une hépatopathie au cours de la grossesse doit être facilement évoquée et confirmée rapidement par la prescription de tests hépatiques. L'hyperemesis gravidarum qui correspond aux vomissements incoercibles de la grossesse peut s'accompagner de perturbations des tests hépatiques et parfois d'un ictère. La cholestase intrahépatique gravidique se manifeste par un prurit dans la deuxième partie de la grossesse. Le prurit est un symptôme invalidant pour la mère, et la survenue de la cholestase rend la grossesse à risque pour le fœtus. Le traitement par l'acide ursodésoxycholique est efficace sur le prurit et les tests hépatiques. C'est le traitement proposé en première intention après la confirmation du diagnostic. Une cholestase peut également être liée à une infection bactérienne ou virale intercurrente. La survenue d'une cholestase au cours de la grossesse peut être la première manifestation d'une cholestase chronique pouvant entraîner à long terme une fibrose hépatique. Dans tous les cas, il faut donc vérifier la normalisation des tests hépatiques à distance de l'accouchement. Les principaux symptômes de la stéatose hépatique aiguë gravidique sont des nausées ou des vomissements, des douleurs abdominales, ou un syndrome polyuropolydipsique au cours du troisième trimestre. L'évacuation utérine en urgence est le principal traitement. Chez les femmes souffrant d'hypertension artérielle gravidique, la survenue d'un syndrome HELLP (hemolysis-elevated liver enzymes-low platelet count) est un élément de mauvais pronostic qui doit faire envisager l'extraction fœtale.

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Mots-clés : Cholestase, Grossesse, Stéatose hépatique, Hépatopathie, Vomissements


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