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Hepatopatías gravídicas - 27/07/17

[4-0369]  - Doi : 10.1016/S1636-5410(17)86038-4 
Y. Bacq  : Docteur, praticien hospitalier
 Service d'hépatogastroentérologie, Hôpital Trousseau, 37044 Tours cedex, France 

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Riassunto

La aparición de una hepatopatía durante el embarazo debe evocarse fácilmente y confirmarse con rapidez mediante la realización de pruebas hepáticas. La hiperémesis gravídica, que corresponde a los vómitos incoercibles del embarazo, puede acompañarse de perturbaciones de las pruebas hepáticas y, a veces, de ictericia. La colestasis intrahepática gravídica se manifiesta por un prurito en la segunda parte del embarazo. El prurito es un síntoma invalidante para la madre, y la aparición de la colestasis representa un embarazo de riesgo para el feto. El tratamiento con ácido ursodesoxicólico es eficaz sobre el prurito y las pruebas hepáticas. Es el tratamiento propuesto de entrada después de la confirmación del diagnóstico. Una colestasis también puede tener relación con una infección bacteriana o vírica intercurrente. La aparición de una colestasis durante el embarazo puede ser la primera manifestación de una colestasis crónica, que puede producir una fibrosis hepática a largo plazo. Por lo tanto, en todos los casos, es conveniente verificar la normalización de las pruebas hepáticas a distancia del parto. Los principales síntomas de la esteatosis hepática aguda gravídica son náuseas o vómitos, dolor abdominal o un síndrome poliuropolidípsico durante el tercer trimestre. La extracción del feto de urgencia es el principal tratamiento. En las mujeres que padecen hipertensión arterial gravídica, la aparición de un síndrome HELLP (hemólisis, aumento de enzimas hepáticas y trombocitopenia) es un elemento de mal pronóstico que induce a considerar la extracción del feto.

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Palabras clave : Colestasis, Embarazo, Esteatosis hepática, Hepatopatía, Vómitos


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