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Artériopathies iatrogènes et toxiques - 09/08/17

[11-690-B-10]  - Doi : 10.1016/S1166-4568(17)66600-2 
M. Vautier a, d, P. Cacoub a, b, c, d,
a Département hospitalo-universitaire I2B, Université Pierre-et-Marie-Curie, Paris-6, UMR 7211, 4, place Jussieu, 75005 Paris, France 
b Inserm, UMRS 959, GH Pitié-Salpêtrière, Bâtiment CERVI, 83, boulevard de l'Hôpital, 75651 Paris cedex 13, France 
c Centre national de la recherche scientifique, UMR 7211, 4, place Jussieu, 75005 Paris, France 
d Département de médecine interne et d'immunologie clinique, Centre de référence des maladies systémiques auto-immunes rares, Groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 83, boulevard de l'Hôpital, 75013 Paris, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

Les artériopathies iatrogènes et toxiques, bien que non exceptionnelles, restent mal connues des médecins. Les troubles vasomoteurs réalisés peuvent être très variables : phénomène de Raynaud, acrorhigose, livedo réticulaire, ergotisme, syndrome amantadinique ou syndrome acrodynique. Les explorations complémentaires n'aident pas à l'enquête étiologique. Les diagnostics positif et étiologique reposent sur l'anamnèse. Les auteurs précisent les principales caractéristiques des artériopathies induites par les dérivés de l'ergot de seigle, les bêtabloqueurs, les chimiothérapies antinéoplasiques, les inhibiteurs calciques, les anorexigènes, le sumatriptan et d'autres molécules pour lesquelles les preuves d'imputabilité sont moins bien établies. Sont également abordées les artériopathies iatrogènes non médicamenteuses, toxiques professionnelles, et celles induites par consommation de drogue (cannabis, cocaïne, amphétamine).

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Mots-clés : Phénomène de Raynaud, Acrorhigose, Livedo, Ergotisme, Érythermalgie, Acrocyanose, Iatrogénie


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