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Techniques de reconstruction du ligament patello-fémoral médial - 16/11/17

Doi : 10.1016/B978-2-294-74982-7.00019-3 
J. Chouteau


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Résumé

Divers traitements de l’instabilité fémoro-patellaire ont été proposés (abaissement, médialisation de la tubérosité tibiale antérieure, section du rétinaculum latéral, plicature du rétinaculum médial, abaissement du vaste médial, trochléoplastie) mais il est difficile d’en analyser les résultats de manière isolée car les techniques sont souvent combinées entre elles.

Des études anatomiques et biomécaniques récentes ont montré que le ligament patello-fémoral médial (LPFM) est le stabilisateur principal de la patella entre l’extension complète et la flexion à 30°. Ceci explique l’intérêt actuel pour la reconstruction de ce ligament, conforté par des premiers résultats cliniques prometteurs.

Les techniques de reconstruction du LPFM diffèrent par le choix du transplant et la technique de fixation. Nous les décrivons en les classant selon leur mode de fixation, rigide ou au niveau des tissus mous. Les difficultés techniques, les avantages et les inconvénients des différentes techniques sont précisés ainsi que les protocoles de rééducation postopératoire.

Une technique rigoureuse permet de prévenir les complications postopératoires au premier rang desquelles figure la raideur en flexion, due à une greffe trop tendue.

Un nouvel épisode d’instabilité postopératoire est rare, confirmant la fiabilité de ces reconstructions.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots clés : LPFM, Techniques chirurgicales, Patella


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