Per troppo tempo ignorata dal grande pubblico o confusa con altre discipline o, anche, limitata a una semplice “occupazione” dei pazienti ricoverati, l'ergoterapia ha trovato il suo posto all'interno dell'organizzazione sanitaria e medicosociale. Questa professione sanitaria è l'anello di congiunzione tra la cura, il sostegno all'integrazione e la ricerca di una migliore indipendenza per ogni persona in situazione di disabilità. I suoi interventi plurali si basano su un approccio tipico e assunto, mobilizzando concetti in continua evoluzione. La sua complementarità con la fisioterapia è innegabile e auspicabile. Essa risponde all'esigenza di mantenere una prestazione di qualità, globale e personalizzata, garantendo, così, un servizio di sanità pubblica, nonostante un contesto e dei vincoli sempre più complessi. Un coordinamento ragionato, sia in ambito specialistico che ambulatoriale, sembra essenziale. Ciò richiede una migliore conoscenza reciproca delle potenzialità e dei limiti di ciascuno, con una reciproca considerazione.