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Pathologie de la coiffe des rotateurs - 25/04/08

[14-350-A-10]  - Doi : 10.1016/S0246-0521(08)43911-6 
L. Nové-Josserand , A. Godenèche, É. Noël, J.-P. Liotard, G. Walch
Centre orthopédique Santy, 24, avenue Paul-Santy, 69008 Lyon, France 

Auteur correspondant.

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Résumé

La pathologie de la coiffe des rotateurs est très fréquente et représente la première cause de consultation pour épaule douloureuse. On distingue les tendinopathies non rompues calcifiantes ou non et les tendinopathies rompues, partielles ou transfixiantes, pouvant évoluer jusqu'à l'arthrose excentrée. L'examen clinique recherche les amplitudes articulaires de façon passive puis active puis teste chaque composant de la coiffe des rotateurs de façon analytique. Le bilan radiographique de première intention associe radiographie standard et échographie. Il permet le diagnostic positif des tendinopathies calcifiantes et des ruptures larges avec un espace sous-acromial inférieur à 7 mm. Le bilan radiographique de deuxième intention (arthroscanner, imagerie par résonance magnétique [IRM], arthro-IRM) précise le diagnostic, qu'il s'agisse d'une tendinopathie non rompue ou rompue. Le bilan permet d'apprécier la taille de la rupture tendineuse, la rétraction tendineuse et l'existence d'une dégénérescence musculaire, facteurs pronostiques pour la décision thérapeutique. Le traitement des tendinopathies non calcifiantes et calcifiantes est principalement médical. Le traitement des ruptures de la coiffe des rotateurs est le plus souvent médical en première intention. Le traitement chirurgical consiste en une réinsertion tendineuse lorsque la rupture est réparable. Dans le cas contraire, une chirurgie palliative, purement symptomatique, sous arthroscopie ou transfert tendineux, est proposée. La raideur capsulaire est la première complication à redouter après une chirurgie de la coiffe des rotateurs ; elle peut aussi préexister et doit alors être dépistée en préopératoire.

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Mots clés : Épaule, Coiffe des rotateurs, Tendinopathie, Calcification, Rupture partielle, Rupture transfixiante

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