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Plasticità del dolore: ruolo dei controlli inibitori diffusi - 02/06/08

[17-003-G-10]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(08)52140-4 
D. Le Bars a , J.-C. Willer b,
a Inserm U-713 (« Douleurs et stress ») 
b Laboratoire de neurophysiologie et Inserm U-731, Faculté de médecine Pitié-Salpêtrière, 91, boulevard de l'Hôpital, 75013 Paris, France 

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

Il dolore si elabora nel contesto di un cervello impregnato dal suo passato. In particolare, gli eventi somestesici pregressi, siano essi dolorosi o meno, sono integrati nell'elaborazione del dolore presente. È l'insieme di questi eventi che, insieme alla propriocezione e all'equilibrio, permette a ognuno di costruire progressivamente e inconsapevolmente il suo schema corporeo, tappa essenziale dell'edificazione biologica del sé. Il suo progressivo consolidamento e la sua incessante ristrutturazione possono tuttavia essere rimessi in discussione da molti fattori biologici e psicologici. Si può fare l'esperienza della distorsione di questo schema in alcune situazioni particolari. Così, i visceri possono, almeno alcuni di essi, prendere il comando entro lo schema corporeo. Il bisogno pressante di urinare o di evacuare, che si definirà «imperioso» quando non lo si può soddisfare, distorce il nostra schema corporeo al punto che il nostro intero essere si riassume in questo bisogno fisiologico. Lo schema corporeo si trova in una «terra di nessuno» tra l'inconscio e il conscio. Nascosto nella monotonia del «normale», esso si dissolve nell'inconscio, ma chiede solo di «risvegliarsi» alla minima occasione, verso il piacere o verso il dolore. I dolori intensi, i dolori duraturi, i dolori cronici figurano probabilmente tra le cause fisiche più comuni di alterazione dello schema corporeo: essi focalizzano l'attenzione su una parte del corpo a scapito delle altre e lo schema si deforma con una «iper-rappresentazione» del focolaio doloroso. I neuroni convergenti sul corno posteriore del midollo possono raccogliere la globalità delle informazioni provenienti sia dall'interfaccia con l'ambiente esterno (la cute) sia dall'ambiente interno (i visceri, i muscoli). Sulla base di esperienze elettrofisiologiche effettuate nell'animale e nell'uomo noi sosteniamo la seguente tesi: «l'attività somestesica di base» costituita dall'insieme di queste informazioni svolge un ruolo importante nell'elaborazione dello schema corporeo, quanto meno nella sua componente che completa lo schema posturale. Un focolaio doloroso, che attiva una sottopopolazione segmentaria di neuroni convergenti e inibisce il resto della popolazione, perturba profondamente questa attività. Ne deriva una deformazione dello schema corporeo a vantaggio del focolaio doloroso, che si estrania dall'attività di fondo diventando sovradimensionato.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : Dolore, Corno posteriore, Neuroni convergenti, Riflessi nocicettivi, Plasticità, CIDN, Schema corporeo


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