Oggi la presa in carico di una distorsione del ginocchio senza avulsione ossea è sia funzionale sia chirurgica. Il trattamento ortopedico propriamente detto è stato abbandonato a favore di una terapia conservativa più adeguata alla cicatrizzazione dei legamenti e con meno complicazioni. Tuttavia, la cinesiterapia è l'elemento imprescindibile per consentire al paziente di recuperare un'articolazione mobile, indolente e soprattutto stabile. Anche le tecniche e l'approccio alla rieducazione si sono evolute. L'operatore deve stabilire un bilancio preciso e rigoroso per determinare i deficit e le disabilità del paziente. Questo esame clinico è una delle chiavi del risultato finale. Gli ultimi studi scientifici hanno fatto progredire le tecniche di lavoro in cinesiterapia. L'approccio puramente sintomatico dei fenomeni infiammatori è stato sostituito da una condotta eziologica di comprensione delle manifestazioni cliniche. Le mobilizzazioni forzate sono scomparse grazie a una migliore conoscenza della biomeccanica e allo sviluppo del ricentraggio articolare. Il rinforzo muscolare analitico ha mostrato i suoi limiti ed è stato modificato perché i lavori hanno mostrato che non era adeguato alle patologie dell'arto inferiore. L'adozione di una condotta più funzionale e più fisiologica ha migliorato i risultati, riducendo i pregiudizi. Le tecniche di riprogrammazione neuromuscolare che non avevano fatto progressi da 30 anni sono oggi più adeguate all'ottimizzazione dei meccanismi di protezione articolare per favorire la stabilità del ginocchio e ridurre le recidive. I progressi della cinesiterapia consentono di migliorare la presa in carico funzionale dei pazienti vittime di una distorsione del ginocchio. I risultati migliorano, le complicazioni e i postumi si riducono.