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Gestione in urgenza di un paziente con ischemia acuta degli arti inferiori - 18/08/08

[24-038-C-10]  - Doi : 10.1016/S1286-9341(08)52544-0 
V. Piriou a,  : Professeur d'anesthésie-réanimation, M. Closon a, P. Feugier b : Professeur de chirurgie vasculaire
a Service d'anesthésie-réanimation, Université Claude Bernard Lyon-1, Centre hospitalier Lyon Sud, 69495 Pierre-Bénite, France 
b Service de chirurgie vasculaire, Hôpital Édouard Herriot, 5 place d'Arsonval, 69 437 Lyon cedex, France 

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Riassunto

L'ischemia degli arti inferiori è un'urgenza medicochirurgica. I segni clinici di ischemia acuta associano pallore cutaneo, assenza di polso, diminuzione della temperatura dell'arto e dolore. La comparsa di segni neurologici periferici è un criterio di gravità. La prognosi dipende dalla circolazione collaterale preesistente, dalla natura dell'occlusione (embolo contro trombosi), dalla durata dell'ischemia, dalla localizzazione delle lesioni (gravità delle occlusioni prossimali come delle occlusioni aortiche acute) e dalle comorbilità associate. In caso di occlusione acuta di un arto inferiore viene richiesto in urgenza il parere di un chirurgo vascolare. Il paziente è sottoposto all'anestesista non appena posta l'indicazione chirurgica. La valutazione preoperatoria deve, in un primo tempo, limitarsi all'indispensabile: valutazione radiologica e, a seconda delle disponibilità, realizzazione di un ecodoppler dei vasi. L'opportunità di un'arteriografia è discussa, perché nulla deve ritardare la disostruzione arteriosa, in particolare in caso di eziologia embolica. In assenza di controindicazioni, il primo trattamento da mettere in atto è una terapia eparinica. Il trattamento chirurgico di rivascolarizzazione (embolectomia con catetere di Fogarty o bypass) può essere associato a tecniche complementari di lavaggio dell'arto o di aponeurotomia di scarico in caso di sindrome compartimentale.

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Parole chiave : Ischemia acuta degli arti inferiori, Rabdomiolisi, Iperkaliemia, Sindrome compartimentale


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