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Tumeurs du vagin et lésions apparentées - 01/01/01

[530-A-10]
Emmanuel Touboul : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Elizabeth Deniaud-Alexandre : Chef de clinique-assistant
Service d'oncologie-radiothérapie, centre des tumeurs, hôpital Tenon, 4, rue de la Chine, 75020 Paris  France
Jean-Pierre Lefranc : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Service de chirurgie générale 1 et gynécologique, pavillon Antonin Gosset, groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 47-83, boulevard de l'Hôpital, 75651 Paris cedex 13 France
Pascal Tranbaloc : Ancien Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier
Centre de pathologie, 19, rue de Passy, 75016 Paris  France

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Riassunto

Les tumeurs du vagin et lésions apparentées constituent un cadre nosologique protéiforme.

Ainsi, les tumeurs bénignes regroupent les kystes, de natures diverses, les polypes fibroépithéliaux et les léiomyomes, ainsi que d'autres entités plus rares (rhabdomyomes, etc).

Les pseudotumeurs regroupent l'endométriose et l'adénose.

Les condylomes et néoplasies intraépithéliales sont, comme leurs équivalents au niveau du col utérin, en rapport avec la présence de « human papilloma virus ».

Les cancers invasifs, rares, sont dominés par les épithéliomas épidermoïdes. Leur extension, particulièrement lymphatique, et la proximité du rectum et de la vessie imposent des contraintes thérapeutiques pour limiter la morbidité. La radiothérapie représente le traitement principal.

Les adénocarcinomes à cellules claires survenant chez de très jeunes femmes après exposition in utero au diéthylstilboestrol bénéficient dans la mesure du possible de traitements conservant la fertilité.



Parole chiave : tumeurs bénignes et pseudotumeurs du vagin, néoplasies intraépithéliales du vagin, HPV, cancers, épithéliomas du vagin, adénocarcinome à cellules claires du vagin, diéthylstilboestrol

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