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Contusions et plaies de l'abdomen - 01/01/98

[9-007-A-10]
Didier Mutter : Praticien hospitalier, chirurgie digestive et endocrinienne, clinique chirurgicale A
Yves Russier : Chef de clinique, chirurgie digestive et endocrinienne, clinique chirurgicale A
Jacques Marescaux : Professeur des Universités, chirurgie digestive et endocrinienne, clinique chirurgicale A
Catherine Schmidt-Mutter : Praticien hospitalier, département d'anesthésie-réanimation
Hôpital Civil, les Hôpitaux Universitaires, 1, place de l'Hôpital, 67091 Strasbourg cedex France

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Riassunto

Les contusions et plaies de l'abdomen sont classiquement regroupées dans la même entité car les grands principes de leur traitement se superposent. Ils visent à assurer au blessé un état hémodynamique satisfaisant, à réaliser un bilan lésionnel aussi rapide et précis que possible, et enfin à traiter de façon optimale chaque lésion. La prise en charge de ces traumatisés débute par leur « ramassage » et leur transfert en unité spécialisée. Là, une étroite collaboration entre plusieurs spécialités (anesthésiste-réanimateur, chirurgien, radiologue) est nécessaire pour assurer le diagnostic et le traitement des lésions. La prise en charge de ces blessés est en constante évolution, prenant en compte les apports les plus récents de la technique : échographie, scanners et angiographies facilement disponibles dans les centres les mieux équipés ; laparoscopie diagnostique et thérapeutique ou radiologie interventionnelle pour les praticiens les mieux formés. Il s'y ajoute une modification de certains concepts, en particulier la chirurgie « écourtée » où le pronostic immédiat prime sur le traitement définitif des lésions. Cette mutation améliore la survie des patients tout en diminuant les complications et séquelles liées au traitement des lésions.

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