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Maladie coeliaque de l'adulte - 01/01/98

[9-053-A-20]
Françoise Mascart-Lemone : Docteur en médecine, agrégée de l'enseignement supérieur en immunologie, chef de clinique-adjoint
Alain Schmit : Docteur en médecine
Hôpital Erasme, laboratoire d'immunologie, Université Libre de Bruxelles, 808, route de Lennik, B-1070  Bruxelles , Belgique France
Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Gastro-entérologie e sostituito da un altro articolo più recente: cliccare qui per aprirlo

Riassunto

La maladie coeliaque (MC), ou entéropathie liée à une intolérance au gluten, pourrait avoir une prévalence de 1/300 si on inclut les formes silencieuses et latentes de la maladie dont le diagnostic est à l'heure actuelle plus fréquent dans la population adulte suite à l'utilisation de tests sérologiques de dépistage. En effet, bien que les signes cliniques de cette affection soient souvent peu spécifiques, la recherche des immunoglobulines (Ig) A anti-endomysium et des IgG et IgA antigliadine permet de sélectionner les patients qui devront subir une biopsie intestinale pour confirmer le diagnostic. Ce dernier doit être posé précocement afin d'instaurer rapidement un régime sans gluten, d'une part pour éviter l'apparition de carences nutritionnelles, d'autre part parce que l'application d'un régime strict sans gluten semble protéger les patients contre le risque accru de cancers qui les menace. Cette entéropathie survient chez des individus génétiquement prédisposés et semble causée par une réaction immunologique anormale vis-à-vis de polypeptides contenus dans la gliadine, protéine présente dans la farine de blé, de seigle, d'orge et d'avoine.

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