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Tissu osseux et hyperhomocystéinémie - 28/04/09

Doi : 10.1016/j.rhum.2008.11.004 
Régis Levasseur
Inserm U922, service de rhumatologie et pôle ostéoarticulaire, faculté de médecine d’Angers, CHU d’Angers, 4, rue Larrey, 49933 Angers, France 

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Résumé

La qualité osseuse est déterminée par de nombreux paramètres d’architecture et de propriétés mécaniques du collagène de type 1. L’homocystinurie est une maladie génétique qui induit une hyperhomocystéinémie majeure associée à une fragilité osseuse. Cependant, lorsque le taux d’homocystéine (Hcy) est modérément augmenté, son effet sur le tissu osseux reste difficile à prouver dans les études cliniques. D’après les données animales et humaines, il semble que l’Hcy puisse affaiblir les propriétés des molécules de pontage du collagène et à fort taux agir sur le remodelage osseux. Cependant, l’intérêt de son dosage en routine dans le dépistage des ostéopathies fragilisantes reste encore à démontrer. En pratique clinique, il faut surtout songer à repérer les situations d’augmentation potentielle du taux sérique d’Hcy lors des traitements médicamenteux, par exemple, et penser à supplémenter en vitamines B et folates lorsque cela est nécessaire. Cela semble bénéfique non seulement sur le plan osseux, mais aussi vasculaire et général.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots clés : Homocystéine, Homocystinurie, Qualité osseuse, Ostéoporose

Keywords : Homocysteine, Homocysteinuria, Bone quality, Osteoporosis


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 Ne pas utiliser, pour citation, la référence française de cet article, mais sa référence anglaise dans le même volume de Joint Bone Spine (doi:10.1016/j.jbspin.2008.11.002).


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Vol 76 - N° 5

P. 390-396 - Maggio 2009 Ritorno al numero
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