Principi del trattamento chirurgico dei traumi anorettali nella pratica civile - 13/04/10
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Riassunto |
Le circostanze di comparsa dei traumi pelviperitoneali sono molteplici. La loro prognosi varia in rapporto a numerosi criteri, tra cui il meccanismo responsabile, l'esistenza di una frattura pelvica, la presenza di lesioni vitali associate, la possibilità di gestione dell'emorragia e della sepsi. La prima situazione è rappresentata dai traumi anorettali associati a frattura pelvica. Nella pratica civile essi derivano da incidenti stradali, sul lavoro, da caduta dall'alto e fanno sempre seguito a traumi violenti. La gestione in urgenza presuppone l'intervento di chirurghi di diverse specialità, di anestesisti-rianimatori e di radiologi-interventisti che lavorino in concertazione permanente. La prognosi quoad vitam è spesso in gioco. Questa gestione comporta inizialmente la riduzione e la fissazione delle fratture, la realizzazione dell'emostasi e la gestione delle lesioni con confezione di una colostomia nel caso che il retto sia gravemente danneggiato. Il drenaggio è controverso. La seconda situazione è rappresentata dai traumi anoperineali isolati, che conoscono anche qui cause molteplici. Le lesioni saranno variabili in tipo e gravità, ma si possono applicare qui gli stessi principi dei traumi con frattura. Questo articolo ha per oggetto in primo luogo la precisazione della presa in carico chirurgica iniziale nel caso di traumi violenti con frattura pelvica; vuole poi fornire i principi di trattamento delle lesioni anoperineali a prescindere dal tipo di trauma. Non tratteremo invece della gestione delle sequele anorettali e sfinteriali né della gestione delle lesioni associate urinarie, neurologiche o addominali.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Trauma anorettale, Trauma pelvico, Trauma perineale, Colostomia, Riparazione sfinteriale
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