Trattamento chirurgico delle cisti idatidee epatiche - 13/04/10
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Riassunto |
La cisti idatidea del fegato, endemica nelle zone di allevamento ovino, riscuote un rinnovato interesse in occidente a causa dei flussi migratori e dello sviluppo di metodiche terapeutiche mediche e mini-invasive, l'efficacia delle quali sta riducendo il ruolo della chirurgia classica, cosiddetta di riferimento, nelle forme non complicate. Il trattamento medico a base di derivati benzimidazolici non viene impiegato da solo: viene proposto in caso di pazienti inoperabili, quando le cisti sono troppo numerose, come prevenzione dell'echinococcosi secondaria, in associazione con i trattamenti per via per cutanea o per via laparoscopica. Le cisti di I e II tipo e qualche cisti del III tipo possono essere trattate per via percutanea o laparoscopica. L'efficacia e la sicurezza di queste nuove metodiche debbono essere ancora valutate con studi prospettici, randomizzati e con sufficiente controllo a distanza. Il trattamento chirurgico classico mantiene tutto il suo ruolo nelle cisti complicate (18% dei casi), voluminose (maggiori di 10 cm: 29% dei casi) o evolute e di tipo IV o V (30,6% dei casi).
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Benzimidazolici, Chirurgia, Fegato, Idatidosi, Laparoscopia, Puntura percutanea
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