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Prise en charge sociale des malvoyants adultes et enfants - 29/07/10

[21-850-E-20]  - Doi : 10.1016/S0246-0343(10)54260-6 
F. Gérin-Roig a, B. Le Bail b,
a Service d'accompagnement médicosocial pour adultes handicapés-Association de réadaptation et réinsertion pour l'autonomie des déficients visuels (SAMSAH-ARRADV 13), 132, boulevard de la Libération, 13004 Marseille, France 
b Service départemental pour l'intégration des déficients visuels (SDIDV), 48, boulevard Rabelais, 94100 Saint-Maur, France 

Auteur correspondant.

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Résumé

Dans les textes légaux, la reconnaissance sociale du handicap visuel est formalisée depuis le début du xxe siècle. Les lois de janvier 2002 et février 2005 ont redéfini la notion de handicap et le principe de droit à compensation des conséquences de ce handicap. La création des Maisons départementales des personnes handicapées, interlocuteur unique des usagers, est au centre des nouveaux dispositifs. Jusqu'à l'âge de 20 ans, les modalités de suivi sont bien définies, les structures de prise en charge existent sur presque tout le territoire national, avec des services relevant du ministère de la Santé et de la Solidarité, des dispositifs spécifiques d'aide à la scolarisation et des aides financières (exemple : allocation éducation enfant handicapé). Pour les adultes, les structures dédiées à la compensation du handicap sont nettement insuffisantes. Sur le plan social, l'insertion en milieu professionnel est soutenue par des services comme Cap Emploi et l'Association pour gestion des fonds pour l'insertion professionnelle des personnes handicapées. Le maintien à domicile est favorisé par l'attribution de prestations sociales (allocation adulte handicapé, allocation personnalisée d'autonomie) ou des aides personnalisées.

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Mots clés : Handicap, Malvoyance, Prestations sociales, MDPH (Maison départementale des personnes handicapées), Accompagnement social


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