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Lombalgies communes : quels moyens pharmacologiques, pour quels résultats ? - 22/03/11

Doi : 10.1016/S1169-8330(11)70015-1 
Bernard Bannwarth
Service de rhumatologie, groupe hospitalier Pellegrin et Laboratoire de thérapeutique, Université Victor Segalen, Place Amélie-Raba-Léon, 33076 Bordeaux cedex, France 

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Résumé

De nombreux médicaments ont été testés dans la lombalgie commune. Si l’on s’en tient aux formes chroniques, il n’est finalement que les anti-inflammatoires non stéroïdiens (AINS), l’association paracétamol-tramadol, les antidépresseurs non sélectifs de la recapture de la sérotonine et des injections rachidiennes de corticoïdes ou d’anesthésiques locaux qui ont peu ou prou démontré leur supériorité antalgique par rapport au placebo. Encore cette efficacité est-elle modeste et limitée à la douleur, les AINS semblant seuls capables d’améliorer l’incapacité fonctionnelle. Il apparaît néanmoins que l’évolution de la lombalgie est généralement favorable, quelle que soit la thérapeutique mise en œuvre, y compris un placebo. Par ailleurs, le bénéfice du traitement est éminemment variable d’un essai à l’autre. Cela s’explique, au moins en partie, par l’hétérogénéité des malades inclus dans les essais, et pose la question d’une sélection plus rigoureuse des patients qui prenne notamment en compte les diverses composantes, nociceptives, dysfonctionnelles, voire neuropathiques, du syndrome algique.

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Mots clés : Lombalgie commune, Essais cliniques randomisés, Thérapeutiques antalgiques, Méta-analyses


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Vol 78 - N° S2

P. S75-S78 - Marzo 2011 Ritorno al numero
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  • Quels facteurs psychologiques faut-il identifier dans la prise en charge des patients souffrant de lombalgies ? Qu’en est-il de l’anxiété et de la dépression ? Quelles peurs et quelles représentations constituent-elles des écueils ?
  • Christine Cedraschi
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  • Place de la prise en charge globale dans la lombalgie chronique
  • Catherine Donskoff

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