Discectomia anteriore e fusione dei dischi cervicali - 05/07/11
Riassunto |
La discectomia cervicale anteriore e la fusione sono indicate in caso d'instabilità cervicale o di compressione discale e spondilotica del midollo, di una radice nervosa o dell'arteria vertebrale. Qualora le indagini diagnostiche preoperatorie confermino il sospetto clinico d'instabilità o compressione, è giustificato il trattamento chirurgico. La chirurgia anteriore del disco cervicale si avvale di un approccio presternocleidomastoideo. Discectomia e osteofitectomia (in caso di spondilosi) permettono la decompressione. Si procede poi alla fusione per stabilizzare la colonna cervicale e ripristinare la distanza intervertebrale. Per la fusione intervertebrale, gli Autori utilizzano un impianto BAK ®C, riempito con osso iliaco spongioso, su un unico livello o su livelli multipli non contigui di compressione.
Nell'instabilità vertebrale o nella compressione a livelli multipli contigui, si può ottenere la fusione con trapianti tricorticali tipo Smith-Robinson, dalla cresta iliaca. In quest'ultimo caso, si esegue una corporectomia che consente l'utilizzo di un innesto. La maggior parte dei trapianti del tipo Smith-Robinson si stabilizza con placca anteriore.
Questi interventi consentono una buona decompressione nervosa o vascolare con soddisfacente stabilità vertebrale e fusione. Tuttavia, per evitare complicanze a livello discale o nella sede del prelievo del trapianto, si deve applicare la tecnica operatoria con accuratezza e precisione.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : colonna vertebrale, discectomia, fusione intervertebrale, colonna cervicale, ernia del disco, spondilosi, instabilità, asportazione anteriore e fusione
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