Le principali complicanze che si verificano in seguito alla frattura del collo femorale sono la pseudoartrosi e la necrosi avascolare della testa femorale, talvolta associate. Nonostante il miglioramento delle tecniche chirurgiche, la pseudoartrosi viene ancora riportata nel 10-20% dei casi. Attualmente, nei casi di pseudoartrosi del collo femorale, il chirurgo tende a eseguire una sostituzione protesica dell'anca, un intervento che, secondo il punto di vista degli Autori, va riservato ai pazienti anziani e a quelli di mezza età con grave deformazione della testa femorale. Negli altri pazienti è più indicato un intervento di conservazione dell'articolazione. Gli Autori hanno acquisito una vasta espehenza nella realizzazione di osteotomie valgizzanti secondo la descrizione fornita da Pauwels negli anni' 30. L'aspetto principale di questo intervento è la trasformazione di una linea di frattura quasi verticale in una quasi orizzontale, in modo che la linea della pseudoartrosi si trovi praticamente ad angolo retto rispetto alle forze che agiscono sull'articolazione dell'anca. Anche nel caso di una testa femorale con grave collasso, nei pazienti giovani si possono ottenere buoni risultati con le osteotomie in abduzione, rinviando di molti anni una sostituzione completa o una fusione dell'anca.