Revisione di protesi femorali mobilizzate: approccio transfemorale e stelo non cementato bloccato distalmente - 05/07/11
Riassunto |
Nei fallimenti molto gravi delle protesi femorali con notevole danno osseo viene impiantato nella diafisi femorale sana uno stelo non cementato, stabilizzato distalmente con viti. Si procede attraverso un approccio anatomico transfemorale con sollevamento di uno o più lembi peduncolati femorali. I buoni risultati clinici e radiologici di questa tecnica sono riproducibili, come dimostra uno studio multicentrico su 183 casi con un follow-up da I a I I anni. Si ottengono la rivascolarizzazione e il recupero del bone stock. In oltre l'80% di questi casi molto gravi si ottiene una stabilità definitiva dello stelo nella regione metafisaria. Questa tecnica, se eseguita in maniera accurata, consente di risparmiare tempo e ridurre le perdite ematiche. I risultati sono duraturi, grazie alla neoformazione ossea spontanea a partire dal callo di consolidazione dell'osteotomia longitudinale femorale e alla ricostruzione di normali vincoli biomeccanici nella parte superiore del femore. In caso di mancato raggiungimento di una stabilità metafisaria definitiva, questo tipo di stelo può essere facilmente rimosso e sostituito con uno nuovo, cementato o non cementato, impiantabile in un femore perfettamente ricostruito.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Anca, Revisione totale d'anca, Fallimento della componente femorale, Approccio transfemorale, Impianto non cementato, Blocco distale dello stelo
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