Liberazione dell'apparato estensore secondo Judet per rigidità severa del ginocchio in estensione - 05/07/11
Riassunto |
La rigidità del ginocchio in estensione ha due componenti: una articolare e una extrarticolare dovuta alle aderenze del quadricipite.
Robert e Jean Judet nel 1956 hanno proposto una tecnica efficace per risolvere questo delicato problema.
Le indicazioni devono essere poste con cautela: non solo bisogna avvertire il malato che l'intervento è molto impegnativo, ma occorre guarire l'infezione, il femore deve essere solido, lo stato della cute e delle parti molli deve essere buono.
La tecnica operatoria comporta due tempi fondamentali: l'artrolisi e la disinserzione del quadricipite. Questa manovra, che avviene attraverso un'ampia via d'accesso esterna, comporta lo scollamento completo del vasto esterno e del crurale dalla diafisi femorale, terminando con la sezione del tendine principale del vasto esterno e soprattutto con quella del tendine del retta anteriore.
La liberazione dell'apparato estensore è un intervento progressivo: occorre sollecitare la flessione in tutti i tempi operatori e l'obiettivo minimo al termine dell'intervento è ottenere una flessione a 100°.
Il postoperatorio è centrato sulla rieducazione passiva pura con l'ausilio di un trattamento antalgico e della mobilizzazione su tutore motorizzato nelle prime 3 settimane.
Il risultato funzionale risulta acquisito dopo 6 mesi.
Per poter continuare la rieducazione è necessario trattare le complicanze, che spesso causano una perdita del miglioramento della mobilità.
La liberazione dell'apparato estensore è un intervento efficace a condizione di rispettare i tempi operatori e di informare compiutamente il paziente.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Liberazione apparato estensore, Judet, rigidità di ginocchio
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