Traumi chiusi del fegato : Principi di tecnica e di tattica chirurgica - 01/01/03
Catherine Arvieux : Praticien hospitalier
Service de chirurgie générale et digestive, centre hospitalier universitaire A Michallon, BP 217, 38043 Grenoble cedex France
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Riassunto |
La grande maggioranza dei traumi epatici avvengono a seguito di contusioni chiuse dell'addome. Il progresso registrato negli ultimi venti anni, che hanno visto la mortalità globale ridursi della metà, derivano da diversi cambiamenti.
In primo luogo l'opzione non chirurgica viene privilegiata nell'80% dei casi grazie ad un'azione di stretto controllo di tipo essenzialmente clinico e, al bisogno, integrata da TC ed embolizzazione arteriosa. L'indicazione alla laparotomia o alla laparoscopia in seconda istanza deve essere ampia dato che il ferito è stato privato del bilancio iniziale esaustivo che è possibile eseguire ad addome aperto.
D'altra parte, la tecnica di trattamento ad addome aperto delle lesioni emorragiche in atto si è fatta decisamente conservativa nel caso la situazione sia resa grave dalle stesse lesioni del fegato o dalle condizioni del ferito. Di questo tipo di presa in carico debbono far parte integrante una rianimazione molto attiva e la radiologia interventistica aggressiva. La conoscenza di emorragie «non chirurgiche» dovute all'associazione acidosi-ipotermia-coagulopatia, ha permesso di applicare ai traumi chiusi del fegato il concetto di laparotomia abbreviata con reintervento successivo programmato. Il tamponamento periferico deciso e correttamente eseguito, ha costituito un progresso tecnico decisivo in questo quadro.
Parole chiave : traumi del fegato, traumi addominali chiusi, trattamento non operatorio, sindrome del compartimento addominale, embolizzazione dell'arteria epatica, laparoscopia
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