Chemioterapia nel trattamento delle neoplasie delle vie aerodigestive superiori (linfoma maligno escluso) - 01/01/02
Service d'oto-rhino-laryngologie, Hôtel-Dieu, 44000 Nantes France
F Rolland : Oncologue médical.
Centre René-Gauducheau, 44800 Saint-Herblain France
Clinique Clémentville, 34000 Montpellier France
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Riassunto |
Il ruolo della chemioterapia nei tumori a carico delle vie aerodigestive superiori appare definito in maniera più precisa da ormai 10 anni, nonostante persistano ancora molte incertezze.
La chemioterapia d'induzione (neoadiuvante), consiste nell'associazione in particolare di fluorouracile (5-FU) con i derivati del platino e permette, nei soggetti che hanno risposte complete o quasi, di evitare un intervento chirurgico molto invalidante, in modo particolare nel caso in cui la neoplasia si trovi a livello della laringe e dell'ipofaringe, e in considerazione del fatto che la radioterapia complementare fornisce dei risultati sovrapponibili in termini di sopravvivenza.
È stato possibile osservare tassi di risposta relativamente elevati alla chemioterapia-radioterapia concomitante nei tumori evoluti e, in ogni caso, chiaramente superiori all'uso della radioterapia isolata.
La chemioterapia esclusiva, a lungo oggetto di discussione, non è ancora considerata una terapia di routine, ma deve diventare oggetto di studi terapeutici per essere convalidata.
Quanto alle chemioterapie adiuvanti, o prescritte in caso di recidiva del tumore, i loro risultati non sembrano significativi e il vantaggio della loro prescrizione appare sempre più controverso.
Parole chiave : chemioterapia adiuvante, chemioterapia neoadiuvante, radiochemioterapia
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