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Sindrome da disconnessione interemisferica - 01/01/01

[17-036-C-10]
Patrick Verstichel : Praticien hospitalier
Service de neurologie, centre hospitalier intercommunal, 40, avenue de Verdun, 94010 Créteil  France
Jean-Denis Degos : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Service de neurologie, hôpital Henri Mondor, 51, avenue du Maréchal-de-Lattre-de-Tassigny, 94010 Créteil  France

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

Lo studio delle correlazioni anatomocliniche ha permesso di dimostrare che alcuni gruppi di neuroni corticali eseguono compiti diversi in funzione della loro situazione in seno agli emisferi cerebrali. L'evidenziazione di segni clinici in seguito ad interventi di commissurotomia, che non determina lesioni corticali, ha costituito una rivoluzione nella comprensione del funzionamento del cervello, sebbene, almeno dopo Dejerine, si sospettasse l'importanza delle comunicazioni tra i due emisferi. L'interruzione di tutte o di parte delle connessioni tra gli emisferi provoca in effetti una sintomatologia originale, anche se ogni emisfero è intatto e reagisce «normalmente» agli stimoli che gli si presentano. Patologia esclusiva della sostanza bianca, in contrasto con la patologia delle lesioni corticali, la sindrome da disconnessione interemisferica rappresenta un modello lesionale unico che mette in luce il principio di cervello «cablato»: non è sufficiente, per il suo funzionamento, che esso disponga di aree cerebrali intatte, ma è necessario che queste aree siano adeguatamente collegate e siano in grado di scambiarsi reciprocamente informazioni sufficienti. È possibile sperare che lo studio puntuale di modelli di disconnessione interemisferica permetterà di chiarire i meccanismi neurofisiologici della trasmissione di informazioni complesse e, quindi, quelli della loro elaborazione.

Le lesioni della sostanza bianca che interrompono le relazioni tra strutture cerebrali, aree corticali, talamo o nuclei profondi, nell'ambito di uno stesso emisfero, riproducono a diversi livelli la sintomatologia delle lesioni prettamente corticali. La distruzione del corpo calloso, principale commissura interemisferica, genera una sintomatologia particolare. Questo getta una nuova luce sui concetti di lateralità delle funzioni cerebrali e afferma l'importanza della cooperazione tra i due emisferi: anche se ognuno di essi ha una competenza speciale, addirittura esclusiva per una determinata funzione, è il gioco dell'interazione che assicura la ricchezza del suo svolgimento. Questa complementarità sinergica delle competenze è in gran parte assicurata dalle commissure tra i due emisferi. Lo studio di pazienti «split brain» ha anche aperto delle prospettive essenziali nell'interpretazione fisiologica dei fenomeni di conoscenza implicita.

Molti aspetti del funzionamento congiunto degli emisferi cerebrali e delle funzioni del corpo calloso rimangono ancora sconosciuti. Si ignora in particolare il ruolo svolto dalla metà anteriore del corpo calloso, poiché i segni classici di disconnessione sono stati descritti dopo lesioni o sezioni della sua parte posteriore. Inoltre, la fisiologia delle altre commissure e il loro coinvolgimento nello scambio di informazioni sono ancora misteriosi.



Parole chiave : sindrome da disconnessione interemisferica, corpo calloso, aprassia unilaterale sinistra, agrafia della mano sinistra, anomia sinistra, alessia sinistra, aprassia diagonistica, neuropsicologia, emisfero destro, aprassia costruttiva destra

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