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Cause cardiache di embolia cerebrale - 01/01/02

[17-046-C-10]
Ariel Cohen : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Bénédicte Blanchard : Ancien chef de clinique, assistant des hôpitaux de Paris.
Christophe Chauvel : Ancien chef de clinique, assistant des hôpitaux de Paris
Service de cardiologie, centre hospitalo-universitaire Saint-Antoine, 184, rue du Faubourg Saint-Antoine, 75571  Paris cedex 12 France
Christian Lucas : Chef de clinique, assistant des hôpitaux de Lille
Service de neurologie B, hôpital B, centre hospitalier régional universitaire de Lille, 59037  Lille cedex France

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Riassunto

Gli accidenti ischemici cerebrali (AIC) sono tuttora frequenti e gravi. Responsabili di un decesso per 1.000 abitanti ogni anno, rappresentano la terza causa di mortalità nei paesi con un elevato tenore di vita. Il cinquanta per cento degli individui vittime di ictus conserva un handicap fisico o intellettivo permanente.

Il 15-20% degli ictus è in rapporto con un'origine cardiaca d'embolia. Tuttavia, il rapporto di causalità varia in funzione della cardiopatia causale (tabella I) [2, 36]. Non è sufficiente, infatti, scoprire una potenziale causa cardiaca dell'embolia per affermare che esiste un legame di causalità. I recenti sviluppi dell'ecografia transtoracica (TTE) e soprattutto dell'ecografia transesofagea (TEE) hanno permesso di migliorare l'affidabilità diagnostica grazie alla possibilità di esaminare strutture fino ad oggi poco accessibili agli ultrasuoni, quali l'atrio e l'auricola di sinistra, la valvola mitralica, le protesi valvolari, il setto interatriale e l'aorta toracica.



Parole chiave : accidente ischemico cerebrale, embolia cerebrale, ecografia TTE, ecografia TEE, setto interatriale, fibrillazione atriale

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