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Aspetti neurochimici del morbo di Parkinson - 01/01/03

[17-062-A-10]
Philippe Damier : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Clinique neurologique, centre d'investigations cliniques, Inserm U437, centre hospitalier universitaire de Nantes, 44093 Nantes cedex 1 France

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologia

Riassunto

La distruzione della via dopaminergica nigrostriatale costituisce il cuore lesionale del morbo di Parkinson. In effetti questa lesione è direttamente all'origine degli elementi semeiologici caratteristici della malattia, ovvero di una sindrome parkinsoniana che può essere corretta con il trattamento dopaminergico. Anche altri sistemi, dopaminergici o non (noradrenergici, colinergici, serotoninergici, corteccia), possono essere colpiti. È probabile che alla base della varietà dei quadri clinici osservati vi siano delle variazioni nella distribuzione lesionale (associazione alla sindrome parkinsoniana di segni assiali, di deterioramento cognitivo; suscettibilità allo sviluppo sotto trattamento dopaminergico di discinesie, allucinazioni, ecc.).

Attualmente, si comincia a comprendere meglio le conseguenze neurochimiche cerebrali del deficit di dopamina: variazione dell'espressione dei recettori dopaminergici ma anche cambiamenti a livello dei sistemi cellulari che modulano il funzionamento di questi recettori e di recettori non dopaminergici; variazione del livello di espressione di diversi neuropeptidi presenti nella maggior parte dei neuroni dei nuclei grigi centrali. Questi fenomeni neurochimici riflettono probabilmente i meccanismi di compenso attivati per tentare di conservare una funzione cerebrale soddisfacente, almeno fino allo stadio della comparsa dei primi sintomi della malattia. Il tentativo di ristabilire la trasmissione dopaminergica attraverso la terapia farmacologica determina nuove variazioni neurochimiche. Alcune di esse, probabilmente conseguenti al carattere insufficientemente fisiologico del ripristino dopaminergico e all'aggravamento delle lesioni neuronali, sono associate allo sviluppo delle complicanze legate al trattamento (fluttuazioni motorie, discinesie e allucinazioni).

Nonostante le diverse incognite, la conoscenza delle basi neurochimiche del morbo di Parkinson permette di comprendere meglio il razionale dei trattamenti attuali e delle loro complicanze; inoltre, apre la strada ad approcci terapeutici futuri.



Parole chiave : morbo di Parkinson, substantia nigra, nuclei grigi centrali, dopamina, noradrenalina, acetilcolina, serotonina, fluttuazioni motorie, discinesie

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